Tutti i martedì e giovedì pomeriggio di febbraio, in alcune sedi dei poliambulatori Santagostino, davanti a un tè, gli anziani potranno scoprire il servizio di compagnia a pagamento
(Da fonte vanityfair)
La solitudine è una vera piaga per gli anziani, che molte volte hanno perso gli amici e non riescono a vedere spesso le loro famiglie. È un problema che si aggrava soprattutto in inverno, la stagione in cui le occasioni di contatto e socializzazione si riducono.
È per questo che nasce l’iniziativa «Stare insieme è più bello»: a febbraio, in alcune delle sedi milanesi della rete di poliambulatori Santagostino (piazza Sant’Agostino, via Muratori (Porta Romana), corso Vercelli e piazzale Corvetto), è in programma una serie di appuntamenti dedicati agli anziani e alle loro famiglie per conoscere il servizio di «nipoti on demand», che è nato dalla collaborazione con la startup milanese Uaf - You Are Family.
In pratica, ragazzi e ragazze giovani, spesso studenti universitari inclini al volontariato, selezionati dal centro, potranno fornire compagnia ai «nonni». Che acquisteranno il servizio con pacchetti a tariffe agevolate (13 euro all’ora per il pacchetto da 20 ore), dopo una prima ora gratuita per testare il servizio e valutare se proseguire.
Una partita a carte, una passeggiata, la lettura di un libro, un aiuto a fare la spesa o sbrigare commissioni, ma anche un cinema o andare a teatro: sono innumerevoli le attività che i «nipoti on demand» possono proporre, tra cui anche lezioni pratiche per imparare a usare smartphone e computer, per navigare su internet o fare video chiamate.
Tutti i martedì e giovedì pomeriggio di febbraio, sorseggiando un thè in compagnia, gli anziani potranno conoscere i «nipoti», scoprire le loro storie e vedere come funziona l’algoritmo sviluppato appositamente per il servizio. Infatti, per trovare la migliore compagnia, viene utilizzata anche la tecnologia: vengono elaborate le caratteristiche del nonno e accostate al nipote migliore, così da poter assicurare un servizio pi personalizzato possibile.
«Diversi studi hanno dimostrato che l’isolamento sociale e il senso di solitudine, in particolare se protratti nel tempo, costituiscono un fattore di rischio per il declino cognitivo nell’età anziana», ha spiegato Pietro Davide Trimarchi, psicologo esperto in Neuropsicologia clinica e sperimentale del Santagostino. «Inoltre, un recente studio dell’Istituto Mario Negri di Milano condotto su un vasto campione di cittadini anziani europei ha evidenziato che alti livelli di isolamento sociale e senso di solitudine erano associati a un maggior rischio di sviluppare una condizione di fragilità, una sindrome geriatrica nella quale problemi clinici di modesta entità, come un’influenza o un’infezione urinaria, possono avere un grave impatto a lungo termine sulla salute e il benessere».
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